Dad

Nob

Recensione

Da zero a vent’anni, quanti momenti difficili!

Ancor più difficili se a viverli non sei tu, ma le tue quattro figlie. Femmine. E il tu in questione sei un padre non solo separato, ma anche pseudo disoccupato, un attore ormai alla ricerca di provini sempre più complicati da passare.

Perché se Bebèrenice, la più piccola delle tue figlie, un esserino ancora in fasce, è in grado di dimostrarti tutto il suo affetto anche senza proferire parola, la peperina Roxane, l’adolescente Ondine – tutta capelli rosa e ragazzi - e l’intellettuale universitaria Pandora in quanto a carattere non le mandano a dire.

E tu, che hai vissuto i tuoi quindici minuti di celebrità ormai molti anni fa, con quell’unico film di cui eri l’aitante protagonista, ora con più pancia e meno capelli puoi giusto occuparti delle tue figlie dalla mattina alla sera. Imparando e sbagliando, sbagliando e imparando.

È questo il divertente spunto delle tavole di Dad, il fumetto di Nob (Bruno Chevrier il suo vero nome) edito per l’Italia da Tunué. Finalmente, perché se il fumetto rientra in un genere classico per il mercato francese – dove ha raggiunto il successo sulle pagine del magazine Spirou - nel nostro Paese mancava la versione a disegni delle sit-com americane in tema famiglia.

Senza essere stucchevole, ma raccontando invece tutte le difficoltà, le debolezze e soprattutto l’amore che lega un padre affezionato alla propria prole, Nob regala ai lettori una serie di tavole davvero divertenti per piccoli e grandi.

Manuela Capelli