Il compito di Natale

Una vivace rivisitazione del Canto di Natale.

Recensione

Ennio ha 12 anni e, come molti ragazzini di oggi, non ha non ha molte passioni; ama i manga, questo sì, ma guarda i libri con sospetto… e spesso si chiede a chi possano interessare per davvero, forse solo ai vecchi e ai professori. Ennio, nonostante la sua reticenza, però si vedrà costretto ad affrontare l'inesplorato mondo della biblioteca per rispondere ad un grosso guaio commesso: la sua ricerca di italiano, infatti, è stata biecamente copiata da Wikipedia.

Così, colto in fallo dalla professoressa, il protagonista dovrà passare le vacanze di Natale a rifare il lavoro, questa volta, però, mediante il solo utilizzo dei libri cartacei. Assieme alla sorella, complice e colpevole, dovrà rimediare ai suoi errori, affrontando un'avventura ardua e impegnativa, che avrà inizio proprio in biblioteca, dove nulla e nessuno riuscirà a fargli piacere quei vecchi tomi impolverati, nemmeno quel bislacco e anziano signore che si crede Charles Dickens.

Verba Volant Edizioni torna alle stampe con un delizioso romanzo di Daniele Bergesio che, dopo la pubblicazione del meraviglioso L'ascensore, torna sotto l'egida dell'editore siciliano. La narrazione, basata su di una vivace rivisitazione del Canto di Natale, ci offre un curioso e inedito viaggio contemporaneo nella lettura, qui posta tra Wikipedia e tradizione. Una dicotomia che spesso viene definita e orientata dall'indolenza, dalla pigrizia e della faciloneria. Il plot, Infatti, sembra voler giocare proprio con i “fantasmi” delle mancanze culturali di oggi, cercando di costruire un domani più consapevole e critico.

Proposto in uno originale formato, con il segnalibro incastonato nella copertina, il libro, nelle sue 176 pagine a colori, alterna il classico narrato a divertenti screenshot delle chat di WhatsApp animate dalla verve dei protagonisti.

A complementare l’opera ci pensano poi le coloratissime illustrazioni di Alice Coppini, già apprezzata in Sgrunt!, Il Signor Fortunato e Le bugie ti lasciano in mutande. L'artista novarese, con il suo tratto dinamico, leggiadro e a tratti poetico riesce a donare al racconto un orizzonte visivo piuttosto interessante.

Dunque…non vi resta che iniziare la lettura!

Loris Gualdi