Il carcere è un mondo di carta

Un curioso abbeccedario, spiega con significhi vivere in carcere oggi.

Recensione

Momo Edizioni non è solo una casa editrice, ma è anche (e forse soprattutto) un progetto culturale, pronto a dare voce a diverse tipologie di stili. Una casa editrice ad ampio respiro, che parla agli adulti, ai ragazzi e ai bambini mediante collane dedicate a differenti target.

Da qualche settimana all’interno della collana “Libri Monelli”, possiamo trovare “Il carcere è un mondo di carta”, scritto a quattro mani da Valentina Calderone e Marica Fantauzzi. L’opera, ideale per (pre)adolescenti, attraverso un curioso abbeccedario, spiega con significhi vivere in carcere oggi.

Così, senza troppi filtri, le autrici partendo da A sino alla Z, raccontano la E di Ergastolo, la Q di Quotidianità e V di Vittima, senza dimenticare la L di Lavoro, la O di Opportunità e la D di Diritti.

L’opera, più che riuscita, offre un nuovo punto di vista, atto a stimolare un argomento talvolta considerato tabù, ma che al contrario dovrebbe essere alimentato da idee, ragionamenti e analisi nei confronti della giustizia e dell’equità, che si legano imprescindibilmente ai diritti costituzionali.

Il libro, illustrato da Ginevra Vacalebre, sembra volersi rivolgere non solo ai ragazzi, ma anche a formatori, educatori, docenti e famiglie, nel tentativo di stimolare una lettura di gruppo, di certo propedeutica all’apertura di dibatti e considerazioni legate ad un tema ardito, che può alimentare opinioni, soluzioni e utopie.

Loris Gualdi