Il Brontolorso. Recensione

"Come fai ad essere già così schifosamente di buon umore?"

Recensione

"Come fai ad essere già così schifosamente di buon umore?"

Trilli è un'inguaribile ottimista, le piacciono i fiori, la tranquillità e adora trascorrere il tempo con gli amici. Assieme a lei ci sono gli aironi canterini, i leprotti, una numerosa banda di conigli e un buffo pinguino che, dice lui ha il Polo... Nord nel sangue.

Da pochi giorni Trilli ha un nuovo vicino e, considerato che per lei fare nuove amicizie spesso è una vera e propria missione, decide di convincere tutti a organizzare un improvvisato comitato da accoglienza.

L'idea, però, non andrà a buon fine. Infatti, il nuovo arrivato Brontolorso non sembra accogliere di buon grado la cosa. Scorbutico e solitario, Brontolorso ama scavare buche, lamentarsi e stare con sè stesso, ma Trilli non è certo solita arrendersi, infatti, tra litigi, errori, scortesie e tanta pazienza, cercherà (comunque) di accogliere il suo nuovo amico, sostenuta da sorrisi e comprensione.

Dopo qualche tempo torniamo tra le pagine di Valentina Edizioni per un divertente fumetto ideato da Annette Pehnt, autrice di una narrazione che gioca con i personaggi disegnati da Jutta Bauer, attraverso un mood leggero, buffo e rasserenante, in cui i temi dell'accettazione e dell'amicizia si appoggiano sui diversi punti di vista.

Tradotto da Melanì Traini, il plot, sviluppato da Josephine Mark in forma di fumetto, ci invita a trascorrere il tempo nel villaggio di Trilli e Brontolorso, costruendo aquiloni, giocando a Badminton e inseguire farfallucciole, pronte a muoversi tra le dinamiche vignette, qui caratterizzate da Balloon squadrati che riescono a coinvolgere i piccoli lettori attraverso una dinamica narrativa briosa e allegra, definita da una avvolgente coloritura ad acquarello, giusto sentiero per un fumetto più che consigliabile per il target 6-10 anni (e più).

Loris Gualdi