Ardore

Ci sono cose che non si possono dire, cose che non si riescono a spiegare...

Recensione

Ci sono cose che non si possono dire, cose che non si riescono a spiegare, in quanto, spesso accade che le sensazioni che formano e deformano la nostra quotidianità appaiono nascoste nel proprio io, talvolta occluse da un oscurante realtà, illuminata solamente da fuochi istantanei e allegorici, con i quali ci si può bruciare. Questa è la storia di una donna alle prese con spazi scuri, in cui il desiderio di ritrovata serenità collima con la fagocitante realtà, invasa e a tratti inquinata da una fiamma a cui il lettore potrà dare una propria personale interpretazione.

Ci sono cose che non si possono dire, cose che non si riescono a spiegare, in quanto, spesso accade che le sensazioni che formano e deformano la nostra quotidianità appaiono nascoste nel proprio io, talvolta occluse da un oscurante realtà, illuminata solamente da fuochi istantanei e allegorici, con i quali ci si può bruciare. Questa è la storia di una donna alle prese con spazi scuri, in cui il desiderio di ritrovata serenità collima con la fagocitante realtà, invasa e a tratti inquinata da una fiamma a cui il lettore potrà dare una propria personale interpretazione.

Scritto illustrato da Hyewon Kim, l’albo wordless, uscito sotto l’egida di Kite Edizioni, sembra avere come target di riferimento gli young adult, nonostante i diversificati livelli interpretativi, infatti, la narrazione spinge verso delicate tematiche legate alla maternità e alla solitudine, qui dettata da un mondo maschilista, in cui la condizione della donna sembra ancorata a inaccettabili tradizioni patriarcali.

Un'opera dominata da cromatismi cupi, che sembrano lanciare un grido silenzioso di lotta contro quella quotidianità antica, nella quale si anela ad ottenere una difficile libertà normalizzate.

Loris Gualdi



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