Mangerei volentieri un bambino.

I capricci di un piccolo coccodrillo, stufo di mangiare banane.

Recensione

Tra le pagine del mondo editoriale, da qualche mese, è arrivata Officina Babùk, un nuovissimo marchio nato dall'incontro tra Babalibri e Uovonero. Una collaborazione inedita, che porterà alle stampe albi illustrati resi inclusivi dell'utilizzo di simboli CAA.

Questa nuova avventura editoriale definisce una perfetta sincrasi tra l’esperienza decennale di Uovonero in tema di inclusività e le qualità delle release di Babalibri, spesso e volentieri rivolte ad un target 3-8 anni. Proprio a questa fascia di età è rivolta questa riedizione di “Mangerei volentieri un bambino”, vero e proprio cult della letteratura per l'infanzia, in cui i temi portanti di ribellione e crescita si incontrano con l'educazione alimentare e la gestione della rabbia.

Uscito originariamente per Babalibri nel 2005 l'opera di Sylviane Donnio, qui tradotta da Federica Rocca, ci racconti i capricci di un piccolo coccodrillo che, stufo di mangiare banane, si incaponisce sull'idea di voler mangiare un bambino. Ogni sforzo di mamma e papà coccodrillo sarà vano. Così, tra rifiuti e irragionevolezze, il piccolo protagonista avrà modo di dare soddisfazione la sua voglia, incontrando casualmente una piccola bimba sulla riva del fiume ma… le cose non andranno come preventivato.

L’ Officina Babùk torna a raccontare una storia lineare, semplice e divertente, che darà modo al target + 3 di sorridere con le buffe illustrazioni di Dorothèe de Monfreid, abile nel giocare con un alternanza di divertenti accadimenti, definendolo lo scorrere della vicenda attraverso la riuscita reiterazione dei background.

Ah… dimenticavo, ad impreziosire la consigliata nuova uscita, troverete anche un QR Code pronto ad aprire alcuni interessanti contenuti extra

Loris Gualdi



Acquista su Amazon